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Sorico e Gera Lario |
Iniziamo a scoprire Chiavenna con le spettacolari cascate dell'Acqua Fraggia, situate poco a nord dell'abitato, presso il paese di Borgonuovo. Il torrente che le origina è detto "aqua fracta", cioè torrente interrotto da cascate. Furono visitate anche da Leonardo da Vinci e citate nel Codice Atlantico: “Su per detto fiume [la Mera] |
Storia e natura si intrecciano nel giardino botanico del Paradiso, che si erge su due piccoli colli a ridosso di Chiavenna. I colli sono separati da una spaccatura rivestita di pietra ollare, usata dagli antichi romani come cava di pietra. Nel Medioevo, le colline furono trasformate in torri di avvistamento e avamposto militare. Un ponte sospeso unisce i due colli e consente il faticoso percorso del giardino. |
Nel clima mite di Chiavenna crescono piante esotiche che contrastano col paesaggio alpino. |
Palazzo Balbiani risale al XV secolo. Fu la dimora dei conti Balbiani, che reggevano il territorio chiavennasco (Contado) per conto dei Visconti e degli Sforza. Smantellato dai Grigioni nel '500, passò poi alla famiglia grigionese dei Salis, che ne iniziò il parziale restauro. |
Vicino a Palazzo Balbiani, in vista del giardino del Paradiso e incorniciata dalle Alpi, si apre la Cattedrale di S.Lorenzo, patrono cittadino. Un'ottima atmosfera per ambientarvi la musica del Parsifal. L'imponente chiostro risale al XVII secolo, mentre la collegiata - fondata nel 400 d.C. - divenne basilica nel 1098. Occorre ricordare che Chiavenna, in epoca romana, fece parte del territorio di Como, prima di passare sotto Milano nel tardo Medioevo. Ancora oggi la Valchiavenna e la Valtellina (Sondrio) ricadono nella diocesi comasca. |
Annessi al chiostro si trovano due siti di grande importanza: il battistero con l'antica Fonte Battesimale in pietra ollare, risalente al 1156 (foto a sinistra), e il Museo del Tesoro (a destra), che custodisce dipinti, statue, |
La “Pace” di Chiavenna: uno dei massimi reperti al mondo di oreficeria medievale. Non ci sono parole per descrivere questo capolavoro dorato, ricamato in filigrana d'oro e tempestato di gemme. Nessuno sa chi lo creò, nessuno sa perché si trova qui, nella pace solitaria delle Alpi. L'esame al Carbonio-14 la fa risalire al XI secolo. Probabilmente serviva come copertura di un evangeliario. Forse il suo nome deriva dalla scritta "Pax Vitae" incisa sulla superficie. Non è escluso che fosse un dono del Barbarossa alla città di Chiavenna, che come Como era alleata del Sacro Romano Impero germanico contro la Lega Lombarda. A destra: alcuni calici d'oro. |
Le ombre della sera scendono su Chiavenna. Il punto più bello del centro storico si trova al ponte sul Mera. |
La statua di S.Giovanni di Musumenico illumina il Mera. |
Via Dolzino, la strada principale. |
L'antico borgo di Piuro. A destra: il bus per St.Moritz parte da Chiavenna e da Colico. |
Ed ecco Palazzo Vertemate Franchi, altro gioiello chiavennasco.
Si tratta di una delle più prestigiose dimore lombarde, ubicata a mezza strada tra Chiavenna e le cascate dell'Acqua Fraggia. |
In questo palazzo cinquecentesco furono ospiti tra gli altri Ludovico il Bavaro, il poeta Carducci e tutti i vescovi della diocesi. Era atteso anche Napoleone, che all'ultimo momento rinunciò alla visita. |
Sulle pareti si notano tre particolari curiosi, che suscitano una forte impressione circa l'evoluzione della storia nel tempo. A sinistra: la chiocciola oggi usata nelle e-mail era già in uso nella grafia medievale dei mercanti italiani. Al centro: un'incisione del '500 preannuncia evidentemente l'arte cubista. A destra: il regista del film |
Sorico e Gera Lario |